Ultimamente sui gruppi giallorossi si legge qualcosa che ha dell’assurdo: i tifosi del Lecce non dovrebbero gufare il Palermo perché gemellati.
Ok, mettiamo un attimo da parte questa storia del gemellaggio che tale non è, che c’è rispetto, ci sono amicizie personali, ma non esiste alcun gemellaggio. Ma anche se ci fosse non cambierebbe di una virgola il discorso, perché si può essere anche fratelli in campo, ma il risultato prescinde da ciò, come la fratellanza non è legata ai risultati sportivi.
Scrivere di tifare per i propri rivali diretti, perché tali siamo in questo campionato, può essere ridotta a solo due motivazioni: ipocrisia o masochismo.
Così come certi commenti offesi da parte di alcuni palermitani, per i post gioiosi dei leccesi dopo la sconfitta dei rosanero a Pescara, rasentano il ridicolo. E sinceramente non credo che ci sia un solo palermitano che si stia strappando le vesti per la sconfitta odierna dei giallorossi. E a ragione.
Il raggiungimento del traguardo del Lecce potrebbe passare anche dai risultati del Palermo e viceversa. Quindi, togliamo il velo di ipocrisia che circonda tutta questa storia, ognuno tifi, giustamente, per la propria squadra e gufi chi gli pare, se qualcuno ha attacchi di masochismo eviti almeno di pretendere altrettanto dagli altri.
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